Usi e Costumi – Medicina
Che cosa c’è nel peperoncino
Il peperoncino è una
miniera di sostanze
utili alla salute
dell’uomo
Prima di parlare del peperoncino che cura le malattie, bisogna rendersi conto di che cosa c’è nel peperoncino. Cento grammi di peperoncino contengono: Alcaloide: capsaicina. Oleoresina: capsicina, ad azione eccitante dei centri circolatori e respiratori. Olio etereo contenente capsicolo. Acido malonico e citrico, calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, rame, zinco, zolfo. Vitamine: vitamina A, tiamina, riboflavina, vitamina B12, niacina, acido pantotenico, acido folico, vitamina C, vitamina E, triptofano, lisina. Caretenoidi: capsantina. Acidi grassi: palmitico, miristico e oleico. Flavonoidi: quercitina, esperidina, cridietrina, lecitina, pectina. Sostanze azotate. Importante la vitamina C. In 100 g di peperoncini piccante ce ne sono 229 milligrammi contro i 50 dell’arancia e del limone la massima concentrazione presente in natura. Si può assumere con tranquillità senza paura di eccessi. Solubile in acqua non viene accumulata nell’organismo. Con le urine vengono eliminate le quantità superflue. La sua azione è rafforzata dalla presenza di naicina (vitamina PP) che mantiene elastici i capillari e di vitamina E che accresce la capacità di ossigenazione del sangue. La vitamina A è presente in 100 g di peperoncini con 824 milligrammi contro i 123 dei broccoli e i 485 degli spinaci e i 943 del prezzemolo. Alta anche la vitamina B12. In 100 g ce ne sono 3 milligrammi contro gli 1,8 dei broccoli, lo 0,4 degli spinaci e lo 0,6 del prezzemolo. E’ importante consumare i peperoncini freschi. In quelli essiccati queste sostanze si riducono del 50%. Ricordando che tutte le vitamine termolabili, si distruggono a temperature superiori ai 30°C e che l’assimilazione avviene soprattutto con la polvere. La capsaicina è presente soprattutto nella placenta, un velo sottile che avvolge i semi. Nell’epicarpo ci sono le sostanze coloranti che danno colore ai frutti: capsantina, capsorubina, zeaxantina, cripto xantina. Nei semi c’è la lecitina con l’acido miristico, palmitico, stearico, carnaubico, oleico. Sostanze preziose per l’elasticità delle arterie e l’abbassamento del colesterolo nel sangue.
Molti alcolisti
sono guariti
utilizzando miscele
di peperoncino
La scienza e la pratica di ogni giorno ci assicurano che il peperoncino ha straordinarie qualità curative. Questo l’elenco delle malattie e dei rimedi:
Alcolismo. Il celebre medico fitoterapeuta Henri Leclerc dice di aver guarito molti alcolisti incalliti somministrando, ogni tre ore, un cucchiaio da cucina da lui preparato miscelando 4 g di tintura madre di Capsicum annuum con 180 g di acqua. D’altra parte l’utilizzazione del peperoncino contro l’alcolismo ha riscontri puntuali presso molte culture popolari. Chi ha abusato di alcool starà subito meglio con una tisana amara con assenzio e gauriana e l’aggiunta di 2 o 3 gocce di tintura madre di peperoncino.
La vitamina PP
rende elastici i capillari.
Prevenzione per le
malattie cardiovascolari
Arteriosclerosi. Le proprietà vasodilatatrici e anticolesterolo sono riconosciute da tutti. Ad esse si aggiunge l’azione della vitamina PP che rende elastici i capillari e della vitamina E che aumenta l’ossigenazione nel sangue. Per questi motivi il peperoncino è utilissimo per la prevenzione e la cura dell’arteriosclerosi. La letteratura e gli studi attribuiscono al peperoncino un’azione preventiva e curativa per le malattie cardiovascolari. Abbassa il colesterolo grazie alla lecitina. Fluidifica il sangue equilibrando la pressione sanguigna e restituendo funzionalità al muscolo cardiaco.
Le sostanze
antiossidanti e la
vitamina C
curano l’artrite
Artrite, reumatismi. Per uso interno il peperoncino cura l’artrite con le sue sostanze antiossidanti e con la vitamina C. Usato sul corpo, all’esterno, ha un effetto revulsivo cioè dilata i capillari e riscalda. Per artriti e reumatismi procedere così: far macerare per 2 giorni 6 peperoncini rossi in 100 gr. di alcool a 60° e con questo poi fare impacchi sulle parti doloranti
Una lozione contro
lombaggine e sciatica
Artrosi, lombaggine. Castore Durante, un botanico vissuto nel XVII secolo, indica il peperoncino come revulsivo nell’artrosi, nella lombaggine e nella sciatica. Si può preparare una lozione lasciando macerare una parte di peperoncino in 6 di alcool a 33°. Aggiungendo 15/20 gocce di questa lozione in mezzo bicchiere d’acqua si otterrà un ottimo rimedio per artrosi e lombaggini, da frizionare sulle parti. Allo stesso scopo si potranno preparare dei cataplasmi di argilla e peperoncini da spennellare sul corpo. Ci vuole l’argilla verde e il peperoncino da unire sempre in ragione di 6 parti di argilla e una di peperoncino. Sia con le lozioni che con l’argilla procedere con cautela e massima attenzione perché, se si esagera, il peperoncino causa irritazioni gravi ed anche ustioni. Il consiglio è di sperimentare prima il grado personale di tollerabilità: fare un’applicazione all’interno del braccio; se dopo dodici ore il rossore sparisce senza conseguenze significa che la preparazione scelta può essere usata tranquillamente. Nel caso contrario diminuire la dose di peperoncino.
Una ricetta di
brodo di pollo
contro la bronchite
Bronchiti. Il dott. Irwin Ziment, pneumologo di fama mondiale, prescrive il peperoncino ai suoi pazienti che soffrono di bronchite, raffreddore e influenza. Nel suo libro Practical pulmonary disease pubblica la ricetta di brodo di pollo che abitualmente prescrive. La chiama col nome della moglie Ricetta del brodo di pollo di Yda. Ci vogliono 850 ml. di brodo di pollo; uno spicchio di aglio; sei ramoscelli di prezzemolo; sei ramoscelli di cilantro tritato; un cucchiaino di pepe al limone; un cucchiaino di foglie di menta tritate; un cucchiaino di foglie di basilico tritate; un cucchiaino di polvere di curry; peperoncino rosso piccante nella massima quantità sopportabile. La prescrizione dice che “i vapori del brodo possono essere inalati mentre bolle. Il brodo e i suoi ingredienti possono essere divisi in 4-8 porzioni uguali, ognuna delle quali deve essere assunta all’inizio di ogni pasto, da una a tre volte al giorno. Al brodo si possono aggiungere a piacere carote, foglie di alloro, pezzettini di peperoncino. Una preparazione più diluita può essere utilizzata fino a raggiungere un adattamento alla terapia”. Il dott. Ziment spiega che bevendo questo brodo il paziente comincia a sudare e a tossire mentre il naso si mette a colare pulendo i seni nasali. Così il raffreddore passa sudando.
Un’azione benefica
contro la caduta
dei capelli
Caduta di capelli. Il potere stimolante del capsicum può avere un’azione benefica sul cuoio capelluto. La tradizione popolare calabrese attribuisce poteri miracolosi al peperoncino contro la caduta dei capelli. La lozione si prepara così: far macerare al buio per otto giorni 3 peperoncini in un litro di alcool. Filtrarla e frizionare due volte al giorno. Con pazienza. Avendo come riferimento una certezza: nei popoli che consumano peperoncino la calvizie è rara.
Il Prof. Veronesi
e il Prof. Tarro
sostengono la tesi
del peperoncino
anti cancro
Cancro. Il peperoncino anti-cancro è un’affascinante teoria, sostenuta da studiosi autorevoli. La sostiene con forza il prof. Giulio Tarro (nella foto), grande amico dell’Accademia e studioso di fama internazionale. Dice testualmente: “La potenzialità del peperoncino contro il pericolo della produzione dei tumori è dovuta non solo al contenuto in vitamine antiossidanti ed immunostimolanti, azione specifica dei carotenoidi, dei tocoferoli e della vitamina C ma specificamente agli alcaloidi come la capsaicina, che agisce con effetto di chemioprevenzione e di chemioprotezione, dimostrato da una serie di importanti pubblicazioni scientifiche internazionali“. Il prof. Peter Gannett della West Virginia University, assieme ai suoi colleghi ha scoperto che la capsaicina ha la proprietà di inibire i radicali liberi e un gruppo di composti potenzialmente cancerogeni. Il prof. Timothy Bates sul Journal Biochemical and biophysical Rescarch della Nottingham University ha dimostrato l’azione della capsaicina nell’indurre l’apoptosi delle cellule tumorali ossia nel catalizzare la morte cellulare di colture di cellule leucemiche umane, di quelle del melanoma maligno, del tumore mammario ed ancora del tumore polmonare e del pancreas. Il prof. Umberto Veronesi (nella foto), presidente dell’Unione Internazionale contro il cancro, riconosce il contributo dei conservanti alimentari anti-ossidanti nella lotta al cancro dello stomaco. E quindi del peperoncino che è uno dei più potenti antiossidanti a nostra disposizione. La dieta Moerman anti-cancro, sperimentata in Olanda dal 1930, in pratica somministra ai pazienti cibi nei quali ci sia iodio, acido citrico, vitamine del gruppo B, ferro, zolfo, vitamina A, vitamina E, vitamina C. Secondo la teoria che questi elementi, ristabilendo una giusta ossigenazione e riequilibrando il metabolismo, sono in grado di prevenire i tumori. Molte delle sostanze preferite dalla Dieta Moerman sono presenti in quantità ottimali nel peperoncino. Soprattutto le vitamina A, E, C e il ferro.
Ricette utili per
dermatiti, distorsioni
e dolori muscolari
Dermatiti, distorsioni e dolori muscolari. Ricercatori dell’Università di Münster hanno studiato l’efficacia della capsaicina nella cura del prurito modulare. Il test è stato eseguito su 33 pazienti. In tutti il prurito è sparito dopo due settimane di trattamento. La tradizione popolare indica un rimedio rapido contro le brutte storte. Sbollentare in acqua calda, per un attimo, alcuni peperoncini. Spezzettarli e farne un cataplasma da applicare sulla parte dolorante. Per alleviare i dolori muscolari ungere due volte al giorno la parte dolorante con un olio vegetale, di oliva o di mandorle dolci, miscelato con peperoncino rosso piccante in polvere. In commercio pomate e cerotti al peperoncino.
La vitamina K2
“chiude” le ferite
occasionali e quelle
delle emorroidi
Emorroidi e ferite. Molti rinunciano al piccante perché temono le conseguenze delle emorroidi. Tutto a causa di vecchi pregiudizi e disinformazione. Già nel 1857 l’Accademia medica francese sanciva ufficialmente la validità del peperoncino contro ogni tipo di emorroidi. Una cosa è certa, nel giro di poche settimane spariscono congestione e dolore. L’azione terapeutica è dovuta alla vitamina K2 che è antiemorragica e alla capacità caratteristica del peperoncino che per chiudere le ferite chiama in soccorso le piastrine, la fibrina e tutti i materiali di riparazione. Si ottiene così un aumento di sangue nelle zone interessate fino alla cicatrizzazione. Il consiglio della tradizione è di iniziare la cura con una dose massiccia di peperoncino in polvere sui cibi, più di un gr. ogni 10 kg. di peso corporeo ogni giorno. All’inizio potrà verificarsi una recrudescenza dei sintomi, poi nel giro di un mese, scompaiono. Per le ferite in genere c’è un’azione simile a quella delle emorroidi. Sempre la tradizione popolare prescrive impacchi con acqua sterilizzata nella quale è stato sciolto un pizzico di peperoncino. Il bruciore è forte… la cicatrizzazione assicurata.
Un piatto di
spaghetti contro
la depressione
Depressione. In Cina il peperoncino rosso viene normalmente utilizzato contro la depressione, soprattutto quando questa si accoppia all’inappetenza. Non sono da meno in India dove la medicina ayurvedica sostiene che il peperoncino “stimola lo spirito e il sangue”. Senza ricorrere a queste lontane tradizioni, basta ricordare che un buon piatto di pasta aglio, olio e peperoncino, mangiato in compagnia, aiuta a superare in allegria tutti i piccoli problemi depressivi.
L’azione benefica
per l’intestino e l’inappetenza
Fermentazioni intestinali, inappetenza, Herpes ed insufficienza epatica. Nell’intestino il peperoncino svolge un’azione antiputrefattiva e antifermentativa. Impedisce che le tossine passino nel sangue. E’ un’azione preventiva particolarmente utile in un tipo di alimentazione come quella moderna con cibi raffinati, senza scorie e una lunga permanenza del cibo nell’intestino. Il peperoncino è efficace nei casi di inappetenza, nelle convalescenze e nei casi in cui l’alimentazione deve escludere il sale. Il prof. Mario Sposito, direttore del Centro di epatologia dell’Ospedale S. Giacomo di Roma, sostiene che agli ammalati convalescenti di epatite bisogna somministrare una dieta varia, piuttosto che una dieta bianca. Senza evitare la carne, che si può “cucinare non solo bollita o lessata ma anche arrosto, alla pizzaiola, in polpette con l’aggiunta di aromi graditi al malato, compreso il peperoncino”. Herpes zoster. Bisogna aspettare che le ulcerazioni dell’herpes zoster siano rimarginate. Poi bisogna applicare una piccola quantità di capsaicina in crema, massaggiando per favorirne l’assorbimento. Insufficienza epatica. La letteratura segnala che il peperoncino ha un buon potere terapeutico sulle malattie del fegato e inoltre che è epatoprotettivo. Le cucine orientali lo usano abbondantemente e superano così ogni problema di fegato e di cistifellea. L’uso abbondante di peperoncino in cucina ha dato anche da noi ottimi risultati. Addirittura anche contro la cirrosi epatica.
Laringite e mal
di testa con le
cure di peperoncino
Laringite e mal di testa. Il peperoncino funziona bene come decongestionante e antinfiammatorio contro laringiti, raucedini e tossi spasmodiche. Una ricetta semplice per i gargarismi. Fare macerare in alcool a 90° 2 gr. di polvere di peperoncino, per 12 ore. Filtrare e usare 10 gocce del liquido ottenuto in mezzo bicchiere di acqua calda. Si curano anche il mal di testa e la cefalea a grappolo. Introducendo capsaicina o anche un peperoncino nelle narici il dolore diminuisce nel 70% dei casi. Nella cefalea a grappolo che si localizza nell’occhio destro o sinistro, bisogna introdurre la capsaicina nella narice corrispondente alla parte dove si avverte il dolore.
L’uso del peperoncino
per prevenire
infarti e trombosi
Malattie cardiovascolari. Ottimi servizi il peperoncino offre come cura preventiva dell’infarto e delle malattie cardiocircolatorie. L’uso costante di peperoncino abbassa il livello di colesterolo nel sangue, aiuta il cuore, agisce come vasodilatatore con grossi benefici per i capillari e per le arterie coronarie. Il seme del peperoncino contiene molti acidi polinsaturi che eliminano dalle arterie il colesterolo in eccesso e i trigliceridi. L’attività fibrinolitica, stimolata dal capsicum, diminuisce l’insorgere di trombi che, oltre all’infarto, causano anche le trombosi. Nella rivista Salve di Ottobre 1985 è scritto a questo riguardo: “Studiosi thailandesi riferiscono che il capsico, una specie di peperoncino rosso, caro alla cucina del loro paese, stimola l’attività fibrinolitica… probabilmente sufficiente a prevenire la formazione di coaguli e trombi e a contribuire alla bassa incidenza delle malattie trombo-emboliche“.
Il peperoncino accellera
il metabolismo dei
grassi dietetici
Obesità. Si sa per certo che il peperoncino può essere utile contro l’obesità. Lo testimonia uno studio condotto dagli scienziati del Laboratorio delle scienze dell’attività fisica pubblicato sul British Journal of nutrition. Le conclusioni dicono che il peperoncino accelera il metabolismo dei grassi dietetici. Alla stessa conclusione sono arrivati ricercatori dell’Università di Kyoto alla fine di esperimenti sui ratti.
Il Prof. Fabio Firenzuoli
afferma che il
peperoncino non fa
male alla prostata
Prostatite. Troppo peperoncino fa male alla prostata, ripetono molti urologi nei loro congressi. “E’ una condanna senza prove, mangiatene senza paure” afferma l’Associazione nazionale medici fitoterapeutici col presidente Fabio Firenzuoli (nella foto) direttore a Empoli del Centro di medicina naturale. La capsaicina, dicono all’Associazione, agisce sul citocromo P450 inibendo la formazione di procangerogeni naturali e in particolare la crescita di cellule tumorali nella prostata. La medicina popolare cinese prescrive brodo di pollo al peperoncino per stimolare l’emissione dell’urina nelle persone sofferenti per l’ingrossamento della prostata.
Sindrome del piede
che scotta e tabagismo.
Il peperoncino
fa bene
Sindrome del piede che scotta e tabagismo. La sindrome del piede che scotta si manifesta con una sensazione di bruciore ai piedi. Ne soffrono gli ammalati di diabete. Per alleviare i sintomi è utile una pomata a base di capsaicina. Il peperoncino è una solanacea, come il tabacco. Su questo si basano le molte teorie del peperoncino come anti-fumo. In pratica l’organismo tabacco-dipendente riceve col peperoncino, sostanze simili senza il danno della carbonizzazione. In ogni caso aiuta a purificare velocemente il sangue grazie ai suoi apporti in vitamine, sali minerali e aminoacidi.
Torcicollo e
vene varicose.
Il peperoncino aiuta
Torcicollo e vene varicose. Preparare una lozione con otto grammi di peperoncino in polvere in cento millilitri di acqua. Lasciare riposare per mezz’ora. Poi spennellare la zona dolorante. Ripetere l’applicazione due volte al giorno. La stessa lozione può essere usata per lombaggini e nevralgie. Molte testimonianze documentano la guarigione in soggetti sofferenti di varici. Il miglioramento è senz’altro determinato dalla diminuzione del colesterolo nel sangue e da un maggiore equilibrio nella pressione che si ottengono con una dieta piccante.
Il peperoncino
protegge lo stomaco
e distrugge l’Helicobacter pilori
Ulcera gastrica. Il dottor Irwin Ziment, docente di medicina all’Università di California a Los Angeles, dice con convinzione che il peperoncino non danneggia lo stomaco e non favorisce l’ulcera. Al contrario, sostiene, che il peperoncino nello stomaco produce il muco che protegge le pareti dalle irritazioni. Negli ultimi anni è stato accertato che il peperoncino previene e distrugge l’Helicobacter pylori causa primaria dell’ulcera gastrica e forse anche del tumore dello stomaco. In Europa un ammalato di ulcera gastrica viene quasi sempre messo a dieta. In Medio-Oriente viene curato con acquavite e peperoncino. Nel caso di ulcera gastrica in forma acuta bisogna stare attenti a mangiare peperoncino.
I consumi giusti
Lo studioso
Jean Valnet
raccomanda il consumo
di un grammo di
peperoncino al giorno
C’è molta discordia sui giusti consumi di peperoncino. La teoria più accreditata è quella di Ettore Liuni conosciuto come l’Apostolo del peperoncino. Consiglia una dose ottimale di un grammo di polvere ogni 10 Kg di peso corporeo, ogni giorno. Liuni raccomanda inoltre di consumare peperoncino sempre crudo, in polvere, cospargendolo sulle pietanze come il formaggio. Macinato con tutti i semi, secondo la tradizione della Lucania. Jean Valnet (in foto), studioso di fitoterapia, raccomanda invece di non superare la dose ottimale: un grammo di polvere al giorno. Luciano Matteucci, specialista in chirurgia e studioso del peperoncino, consiglia i grammi corrispondenti alla prima cifra del peso corporeo. Il buon senso suggerisce un uso diversificato secondo il gusto e la tollerabilità. Controindicazioni non ce ne sono. Vale comunque la regola dell’equilibrio e della moderazione. Possono utilizzarlo tutti, sia gli adulti che i bambini anche a partire da quattro cinque anni. Non ne deve abusare chi soffre di acidità di stomaco, di epatite, di cistite, di emorroidi, di ulcera e di prostatite in fase acuta. L’eccesso può provocare irritazioni alla mucosa intestinale, infiammazioni gastrointestinali allo stomaco e anche ai reni. In dosi terapeutiche però è utile proprio per guarire queste malattie. Il peperoncino infatti è utile per la prevenzione del tumore della prostata, è un antifermentativo utile per la digestione e la prevenzione di infezioni intestinali. Nell’uso esterno, un impiego eccessivo può provocare arrossamenti prolungati e anche la formazione di ulcere e vesciche. L’uso del peperoncino durante la gravidanza è sicuro ma non si sa se la piccantezza si trasferisce nel latte materno durante l’allattamento. Per questo se ne sconsiglia l’uso alle mamme che allattano i figli al seno.