Botanica – Le varietà
Mille varietà… diecimila nomi
L’impollinazione ed i
nomi dialettali
Nessuno mai è riuscito a classificare tutti i peperoncini che ci sono nel mondo né le specie e le varietà che consumiamo. La classificazione è complessa e difficile per vari motivi:
- Non tutte le specie e le varietà sono classificate. Molte crescono allo stato selvatico e molte non sono conosciute.
- Gli insetti, per nutrirsi del nettare, si spostano da una varietà all’altra trasportando il polline e dando vita a nuove tipologie con caratteri morfologici nuovi e intermedi.
- All’impollinazione incrociata degli insetti, si aggiunge il lavoro dell’uomo che cerca di creare nuove varietà di peperoncino sempre più rispondenti alle esigenze dei gusti e del commercio.
- A complicare tutto si aggiungono infine i nomi diversi che vengono dati al peperoncino nella varie località. E non è raro che la stessa varietà viene chiamata con dieci nomi diversi a seconda della regione in cui viene coltivata. Addirittura lo stesso peperoncino può essere chiamato con due nomi diversi se è fresco o secco. E’ il caso del famosissimo Jalapeño che da secco diventa Chipotle o del Poblano che quando è secco si chiama Ancho.
Tutte le varietà sono divise in due gruppi che si rifanno alla classificazione tradizionale.
- Specie domesticate con le cinque specie più diffuse classificate nel 1956 da Armando Theodoro Hunziker: Capsicuum annuum, Capsicum baccatum, Capsicum chinense, Capsicum frutescens, e Capsicum pubescens.
- Specie selvatiche con tutte le altre specie poco conosciute e poco diffuse, per la maggior parte classificate dallo stesso Hunziker.
Resta da avvertire che la classificazione di Hunziker, alla base dei due raggruppamenti qui proposti, non è assolutamente definitiva. E’ in atto, giorno per giorno, un sostanziale riordino e aggiornamento frutto di nuovi studi e nuovi metodi della più avanzata ricerca scientifica.