Usi e Costumi – Eros
Afrodisiaco in tutto il mondo
Dall’India una
testimonianza sul
peperoncino erotico
L’accostamento fra sesso e peperoncino è presente da sempre nelle culture popolari di tutto il mondo. Sull’efficacia del peperoncino come afrodisiaco non ci sono prove scientifiche certe. La prima documentazione scritta su peperoncino e piacere sessuale è forse quella che troviamo in uno studio sull’erotismo indiano che risale ai primi anni del quindicesimo secolo. Dice che per “portare una donna, anche molto vecchia, nella giusta predisposizione mentale per l’amore” l’uomo deve “sfregare il pene con foglie di peperoncino e uvetta insieme a peperoncini lunghi mischiati con miele puro“.
Frizioni sulle parti
in Italia ed in Francia.
Come sostiene il
Prof. Mirone
Un servizio sul mensile Salve, qualche anno fa per stimolare l’eros consigliava “frizioni sulle parti” con l’avvertenza che possono esserci “pericoli di infiammazioni”. Gli esperti della rivista si erano rifatti ad alcuni raffinati manuali erotici francesi che parlano di “frizioni lombari e perineali”. Consigli simili, con tanto di spiegazioni scientifiche, sono stati dati in una relazione dal Prof. Enzo Mirone (nella foto). Il tema era Eros e peperoncino e il relatore docente all’Università di Napoli, era presidente dell’Associazione nazionale dei medici andrologi.
La testimonianza del
Prof. David Livingstone
Molto importante la testimonianza del gesuita José de Acosta. Nella sua Storia naturale e morale delle Indie occidentali del 1598 avverte che il peperoncino “ha effetti deplorevoli, perché è di natura molto calda, volatile e penetrante e il suo impiego ripetuto è pregiudizievole alla salute dei corpi dei giovani e ancor più alla loro anima, poiché incita alla sensualità“. Un’affermazione che, al di là del rapporto fra sesso e peperoncino, è stata determinate per l’affermazione del peperoncino in Italia. Condivisa e fatta propria dalla Chiesa cattolica. Nelle epoche più vicine a noi le testimonianze diventano più frequenti. Ma non ci sono spiegazioni scientifiche. David Livingstone (nella foto), medico e missionario scozzese del diciannovesimo secolo, racconta che per “aumentare il loro potere di seduzione” le donne africane facevano il bagno nell’acqua con succo di peperoncino. Nel 1970 il Governo peruviano bandisce le salse piccanti dalle mense delle prigioni perché stimolavano gli appetiti sessuali e non erano “appropriate per uomini costretti a vivere una vita confinata”. Tiziana Valpiana nel suo libro Il peperone, edito da Mondadori nel 1987, afferma che “il peperoncino è in grado di stimolare tutte le funzioni vitali del nostro organismo. Soprattutto la pulsione sessuale“.
Antonio Attanasio
e gli studi sul VIP
Savina Roggero dice che “il peperoncino, così lucido e brillante nel colore, con la sua forma compatta, guizzante, insinuante, il sapore prepotente e aggressivo ha in sé una sicura attrattiva di tipo sessuale“. C’è chi giura però che le cose possono cambiare da un momento all’altro quando sarà fatta piena luce su un ormone scoperto negli anni 70, il VIP, sigla inglese di Vasoactive intestinal polypeptide. Antonio Attanasio sulla rivista Vivere meglio del 1983 sostiene che “quasi certamente il VIP è implicato nella chiusura delle comunicazioni arterovenose che è all’origine della tumescenza dei tessuti erettili: in altre parole, è forse il VIP che provoca l’erezione nell’uomo e gli analoghi fenomeni nella donna“. Fa notare che “quando l’organismo aumenta la sua produzione di VIP, si ha come risultato una dilatazione dei vasi periferici, si diventa rossi in faccia e la circolazione del sangue aumenta insieme alla frequenza dei battiti cardiaci. Parallelamente aumenta la frequenza del respiro. Tutte reazioni notoriamente collegate all’eccitazione sessuale, le stesse che sono provocate da cibi piccanti e che forse portano a simili reazioni proprio in conseguenza della liberazione di VIP, quando entrano in contatto con la mucosa intestinale. Tutto questo, conclude Attanasio, dovrebbe far guardare con maggiore fiducia alle credenze tradizionali che esaltano l’efficacia del peperoncino nel comportamento erotico“.
L’effetto della
vitamina E.
Gli spaghetti aglio
olio e peperoncino
Altre spiegazioni chiamano in causa genericamente le qualità iperemizzanti del peperoncino, i suoi effetti vasodilatatori o la presenza di vitamina E definita “la vitamina della fecondità e della potenza sessuale”. Anche Brillat Savarin (nella foto) il grande gastrosofo francese non crede all’esistenza di cibi erotici. Nel suo trattato Fisiologia del gusto spiega che alcuni alimenti creano il clima giusto ma “non si tratta di afrodisiaci positivi. In certe circostanze, possono rendere le donne più tenere e comprensive e gli uomini più amabili“. E’ dimostrato scientificamente che la capsaicina stimola la reazione del cervello e crea le endorfine che danno un senso di tranquillità, di benessere e di ottimismo. In questo senso si può dire che un piatto di Spaghetti aglio, olio e peperoncino può diventare il migliore degli afrodisiaci.